CHIRURGIA GUIDATA COMPUTER ASSISTITA

CHIRURGIA GUIDATA COMPUTER ASSISTITA

Tutti i giorni le domande che mi vengono poste maggiormente durante una visita implantologica sono:

  • Dottore sentirò dolore?
  • Gonfierò?
  • Potrò andare a lavorare?
  • …Dottore ma io ho pauraaa!!! (non è una vera e propria domanda!)

 

Figura 1

Adesso la risposta risulta essere più semplice in quanto l’innovazione tecnologica ci è venuta molto incontro con la Chirurgia Guidata Computer Assistita (Figura 1). Ovvero tramite un programma al Computer specifico gestito dal Dottore, viene fatto l’accoppiamento delle immagini della Tac CBCT (Rx 3D) con le immagini delle impronte della bocca, trasformate in file da uno scanner. Una volta ottenuto questo sarà possibile pianificare in modo tridimensionale la posizione degli impianti nel tessuto osseo per una corretta realizzazione dell’intervento sia da un punto di vista chirurgico sia da un punto di vista protesico. Questo consente di decidere come operare e come eseguire in anticipo l’intervento senza trascurare ogni minimo dettaglio.

Figura 2

Dopodiché tutto il progetto verrà estratto dal Computer e trasformato in dime chirurgiche ovvero delle mascherine (Figura 2) che hanno dei fori per inserire gli impianti proprio nell’esatta posizione che è stata progettata al computer. Il giorno della chirurgia queste per prima cosa vanno messe in bocca al paziente, poi si passa a inserire gli impianti tramite l’ausilio di un motore di ultima generazione (Figura 3) che ha la capacità di aiutare il Dottore a capire l’integrazione ossea dell’impianto e la stabilità iniziale. Questi dati sono molto importanti perché fanno capire se gli impianti possono sostenere il carico della masticazione e quindi consentono, nella maggior parte dei casi, di poter permettere di consegnare anche la protesi, ovvero i denti, nella stessa seduta dell’intervento chirurgico.

Figura 3

Ma in tutto questo, dove si vedono le risposte a quelle domande che mi vengono poste quotidianamente?

Esaminiamole:

  • Dottore sentirò dolore? L’intervento eseguito in questa modalità consente di limitare l’approccio chirurgico, ovvero è una tecnica mini

    Figura 4

    invasiva limitata solo alle zone di inserimento degli impianti (Figura 4), in questo modo si riduce la zona dell’operazione e il quantitativo di anestesia e di conseguenza la possibilità di sentire male.

  • Gonfierò? Proprio l’approccio mini invasivo consente di intaccare poco i tessuti limitando l’uso del bisturi e di conseguenza l’edema sottocutaneo che è responsabile del gonfiore.
  • Potrò andare a lavoro? Beh, che dire! Questo è molto soggettivo, il giorno dell’intervento consiglio di evitare di lavorare mentre il giorno seguente normalmente non ci sono controindicazioni ed è molto probabile che non salterete un’altra giornata di lavoro.
  • …Dottore ma io ho pauraaa!!! Questo è un percorso che si affronta insieme, sia durante la fase progettuale che quella chirurgica, cercando di capire tutti i vari passaggi del caso, analizzandoli in ogni dettaglio (se il paziente lo richiede!)

Questa nuova tecnologia, sempre supportata da mani esperte, consente di poter eseguire casi semplici e complessi con estrema tranquillità, sicurezza e ciò sarà evidenziabile alla fine dell’intervento. Infatti facendo la radiografia di controllo si noterà che gli impianti inseriti saranno proprio nella posizione progettata (Figura 5).

Figura 5

 

Per cui in conclusione l’utilizzo di questa nuova tecnologia sempre gestita e curata da mani esperte aiuta notevolmente il dottore, nella progettazione e nella esecuzione della chirurgia e il paziente nell’approccio mini invasivo migliorando il comfort durante e dopo l’intervento.

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